venerdì 16 maggio 2014

Il trend dei Social Media

di Vincenzo Pitaro

«I Social Network? Sono ormai diventati la nostra seconda casa», sostiene - durante un’intervista - una parlamentare della Repubblica italiana, con incarichi di governo, molto appassionata, a quanto pare, di Hi-Tech e Comunicazione. E già!, come darle torto… Oggigiorno, sembrano addirittura avere invaso (letteralmente) le nostre vite.
Una vera e propria «febbre», che non sembra risparmiare nessuno. È un continuo passaparola. E gli utenti, ogni ora che passa, diventano sempre più numerosi: giovani e meno giovani (politici, artisti, studenti, impiegati, professionisti), coppie di coniugi, persino persone anziane.
Il perché di questo trend? È presto detto: sta nella voglia di comunicare. L’idea di poter connettersi col mondo, sembra affascinare, oltremodo, un po’ tutti. Ma quanti sono i social che popolano la Rete? E, soprattutto, qual è quello più adatto alle diverse esigenze di ciascuno di noi?
Ce ne sono per tutti i gusti: per lavoro, per amicizia, per passatempo, per condividere video, musica, foto, immagini animate (Gif, Graphics Interchange Format), eBook, pdf, e quant’altro.
Andiamo per ordine. A fare da «apripista», si sa, è stato Facebook esattamente dieci anni fa: nel 2004.  A tutt’oggi, il Social ideato da Mark Zuckerberg risulta tra i più seguiti anche se, ultimamente, pare abbia subìto qualche leggero calo.
Qualche anno prima era nato Linkedin; un network a cui spetterebbe la primogenitura se non si fosse trattato soltanto di una piattaforma «social» interamente dedicata al mondo del lavoro, dove i propri utenti possono creare una rete di contatti professionali. Poi, nel 2006, su iniziativa di Evan Williams e Biz Stone, è arrivato Twitter, il social che più di tutti - come si sente dire negli ambienti giornalistici - «ha saputo creare fin dall’inizio un grande feeling con i giornalisti». Sarà, forse, per questo motivo che gli operatori dell’Informazione lo prediligono? Probabilmente sì. Negli Usa, infatti, c’è chi sostiene che «buona parte del suo successo, il Social delle news (o, se preferite, del «cinguettio») lo deve proprio a questo feeling». Oggi, peraltro, molti giornalisti sostengono che se in Italia o nel mondo accade qualcosa d’importante, su Twitter lo si viene a sapere in tempo reale, prim’ancora di ritrovare le news sui tradizionali siti web d’Informazione. Il Social Media richiede una grande capacità di sintesi: un tweet, come si sa, è composto da 140 battute. Peccato che non consenta ancora ai propri utenti di pubblicare direttamente anche immagini gif e documenti in pdf.
Tutto qui? No. Tra i social network più diffusi, ovviamente, c’è anche Google+, nato molto più di recente, nel 2011. Il social di Google dapprima era accessibile soltanto su invito e solo da alcuni anni è diventato pubblico. Google+ - com’è noto - approda nel «panorama social» in seguito ad altri due progetti firmati Big G (Google Buzz e Google Wave), purtroppo, non andati a buon fine, almeno secondo le aspettative che allora anelavano nella sede di Mountain View. Ecco quindi la rivincita con Google+ (si scrive anche Google Plus, pronuncia: Plas. O anche abbreviato: G+). Oggi il Social si presenta integrato con tutti i servizi principali di Google, in particolare con Google Foto, Google Talk, Picasa e Rubrica dei contatti, e dà la possibilità di condividere gif animate..
Che dire? Google+ sembra avere tutte le carte in regola per tenere testa alla concorrenza, se non addirittura per primeggiare su di essa. Certo, se ci fosse qualche idea in più, meno intrusioni e meno App che girano in background in ambito Android, il Social andrebbe decisamente meglio e potrebbe diventare ancora più allettante sia per i privati che per le aziende.
Per chi, infine, preferisce le immagini alle parole, ecco due importanti servizi di photo-sharing, ossia di condivisione di foto: Instagram e flickr; l’uno, di Facebook e l’altro di proprietà di Yahoo! Entrambi, sia in Italia che nel mondo, stanno riscuotendo un notevole (meritato) successo.
Vincenzo Pitaro

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